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AL PREMIO SIA LUGANO PROTAGONISTA

Ho partecipato alla cerimonia del premio SIA Ticino 2024 lo scorso venerdì 9 febbraio.

Un centinaio di oggetti realizzati in Ticino negli scorsi quattro anni sono stati esaminati e sono ora esposti per due settimane nel nuovo edificio SUPSI di Mendrisio. Nonostante il concorso fosse rivolto a tutte le discipline della costruzione, sono state candidate prevalentemente opere d’architettura. Pochissimi progetti si confrontano con il riuso dell'esistente e con la progettazione di spazi urbani e infrastrutture. Il numero relativamente limitato di concorrenti non fornisce un quadro esaustivo dell’attività edile del nostro Cantone, ma ha permesso alla giuria di percorrere tutto il Cantone per visitarle. Come riferito dal presidente Damiano Realini, la giuria ha constatato una forte contrapposizione fra la mediocrità generale del patrimonio costruito e la bellezza dei nostri paesaggi naturali. Proprio per questo il premio quest’anno si rivolgeva a proprietari virtuosi per aumentare la consapevolezza che le costruzioni modificano il paesaggio e che perciò devono essere concepite per essere belle e funzionali e non solo economiche e solide. La categoria professionale vuole così evidenziare che costruire è un atto pubblico e culturale. Sono state premiate quattro costruzioni, tutte promosse da enti pubblici. Ciò testimonia un sensibile miglioramento della sensibilità politica per il tema della qualità architettonica. Anche la città di Lugano partecipa a questo trend positivo. Al concorso era presente con ben sei oggetti, piccoli e grandi, diversi scaturiti da concorsi di progetto: i due parchi di villa Costanza e via Pico (architetti de Molfetta e Strode), il grotto della Roccia a Cortivo (architetto Sassi), la scuola dell’infanzia di Molino Nuovo (architetti BBR), la casa anziani Polis di Pregassona (studio Mario Campi SA) e la mensa di Viganello (architetti Inches e Geleta).

Quest’ultima è stata insignita della menzione di migliore opera della categoria «giovani architetti». Come responsabile dell’edilizia pubblica della città, sono soddisfatta perché si premia non solo la bellezza dell’opera e la bravura dell’architetto, ma anche la committenza.

Ringrazio pubblicamente la Divisione edilizia pubblica che ha avuto l’idea di sopraelevare la scuola per sfruttare uno spazio pregiato, ha organizzato un concorso per giovani architetti e infine ha accompagnato il cantiere irto di difficoltà non solo per la pandemia, ma anche per la presenza delle scuole che non sono state chiuse. Anche piccoli edifici come la mensa di Viganello, ora tanto apprezzata da bambini e docenti, dimostrano che il Municipio di Lugano sostiene la qualità architettonica. Ma ora ci vuole di più. Franz Oswald, presidente del gruppo di esperti del Piano direttore comunale di Lugano, si esprime così in merito al premio sull’ultimo numero della rivista Archi: «La riconquista della bellezza del territorio in Ticino deve essere vissuta come obbligo pubblico. Nelle prossime legislature bisognerà proseguire verso questa riconquista. Ci vorrà una forte volontà politica e dialogo fra pubblico e privato.

*municipale di Lugano, Dicastero immobili

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