La presenza delle donne Poche, ma molto letali
Esistono serial killer donne?
«Di solito, le donne non agiscono per perversioni sessuali e quindi molti cosiddetti “esperti”, che non sono aggiornati , non le considerano assassine seriali. In realtà, dal 1801 al 1950, le donne serial killer, pur essendo numericamente inferiori agli uomini, hanno ucciso un numero maggiore di vittime perché tra esse c’erano molte Vedove Nere (donne che uccidono in serie mariti e amanti), Baby Farmers (donne che si offrivano di prendersi cura dei bambini non voluti o illegittimi e invece li uccidevano) e Angeli della Morte (infermiere che uccidono pazienti in strutture sanitarie)».
Ci sono casi in Svizzera?
«Ho già citato il caso di Jean Raies, un’infermiera condannata nel 1880 per l’omicidio di dodici pazienti. In precedenza, c’era già stato il caso di Marie Jeanneret, un’infermiera che aveva ucciso cinque pazienti a Ginevra tra il 1865 e il 1868. Il caso più recente è quello di Caroline H., una donna serial killer di cui sono venuto a conoscenza grazie al lavoro di Andreas Frei che si è occupato personalmente di lei effettuandone la perizia. Caroline H. ha ucciso due donne a Zurigo, nel 1991 e nel 1997, e ha tentato di commettere un terzo omicidio. Odiava l’intero genere femminile, aveva grossi problemi a controllare gli impulsi e soffriva di cambi d’umore repentini e immotivati. Secondo l’analisi di Andreas Frei, il caso di Caroline H. ha rappresentato un esempio lampante di fallimento della psichiatria forense e del sistema legale svizzero perché già nel 1992 un medico aveva raccomandato l’internamento a tempo indeterminato della donna, ma il suo parere non era stato ascoltato. Tra i 26 casi di serial killer in Svizzera registrati in ESKIDAB, ho trovato solo tre donne. In tutta Europa, le donne serial killer sono 324 su 2.226 (il 15% del totale)».
Mentre assistiamo inermi alle stragi di guerra in Ucraina ci chiediamo se fra i serial killer nascosti di cui parla nel suo libro non ci siano anche cecchini regolarmente assoldati dagli eserciti…
«In ogni conflitto violento, soprattutto in quelli nei quali vengono massacrati civili innocenti, esistono dei serial killer nascosti, cioè dei soggetti privi di empatia e con tendenze psicopatiche e sadiche che ucciderebbero anche senza alcun motivo “legittimo”. Sono individui che, proprio grazie al conflitto, possono sfogare le loro pulsioni sadiche dandosi una giustificazione di facciata (il fatto di obbedire a un ordine, ad esempio) senza essere additati come “mostri” o essere perseguiti. Il serial killer “nascosto” si riconosce perché usa un grado di violenza spropositato rispetto al contesto, sovente utilizza la tortura prima di uccidere, e prende di mira vittime innocenti che non fanno parte dell’esercito nemico. In tutte le situazioni di “pulizia etnica” e di genocidio, esistono queste figure».