Sagra della costina a quota cinquanta
Sveva Poggi
Le grandi griglie della Sagra della costina a Madonna d’Arla, in zona Pian Piret, stanno per accendersi per la cinquantesima volta. Pronti a spargere brace ( le griglie misurano otto metri) e a spacciare carne e grinta a non finire, i membri dello Sci Club Sasso Grande ripropongono la ormai storica sagra, all’insegna di musica, convivialità e, ovviamente, della costina, piatto simbolo della festa che negli anni è riuscita a ritagliarsi un certo spazio fra gli appuntamenti luganesi.
La sagra peraltro è stata ben frequentata sin da subito, come ci ha riferito Francesco Campana, veterano dello Sci club, a cui ci siamo rivolti per ripercorrerne la storia in occasione della cifra tonda. Campana dello Sci club è stato presidente, e da tempo e uno degli organizzatori della festa.
Nato nel 1973 da un gruppo di amici, lo sci club Sasso Grande aveva e ha lo scopo di democratizzare la disciplina dello sci, promuovendo lo sport fra i giovani, attraverso dei prezzi popolari ed accessibili: «Dovevamo trovare delle entrate e subito qualcuno nel comitato ha avuto l’idea di organizzare la sagra» ha spiegato Campana. Se nei primi anni la festa era conosciuta e frequentata soprattutto dagli abitanti di Sonvico, Dino e dintorni, col tempo l’evento ha acquisito notorietà, ampliandosi e conquistando un po’ tutti, dall’Italia sino al Sopraceneri: «Vengono anche da Airolo». Una festa che ha senza dubbio subito delle evoluzioni notevoli: « Per i primi dieci/quindici anni era una cosa ‘pionieristica’, ad esempio il palco su cui si esibiva l’orchestra era fatto di legno e situato sulla ‘ bruga’. Dovevamo un po’ inventarci» ha detto Campana con un percepibile sorriso. Ciò che invece si è conservato con il tempo è l’unione e la diversità fra i membri del club sciistico. Una magia che lega grandi e piccini ancora oggi, senza distinzioni : « È bello vedere che i bambini aiutano alla sagra, ci sono tutte le fasce d’età che contribuiscono e c’è un bell’ambiente». Campana stesso da bambino era solito a raccogliere le bottiglie di vetro dopo l’evento.
Ma la festa era altrove
Quella del cinquantesimo sarà tuttavia un’edizione ordinaria, in quanto lo Sci club ha festeggiato i suoi cinquant’anni due settimane fa, organizzando un open air gratuito a cui sono accorse più di duemila persone. A esibirsi c’erano dei nomi importanti della scena musicale ticinese, dagli Sgaffy ai Vad Vuc sino ai Make Plain. «C’erano diversi food truck per mangiare e prima dei concerti abbiamo raccontato tutti insieme degli aneddoti della nostra storia. La musica è poi proseguita fino alle due di notte». Un evento organizzato minuziosamente: addirittura erano previste delle navette che salivano ogni venti minuti fino a Pian Piret per ovviare alla carenza di parcheggi.
«Un mastodontico grill»
La sagra è stata raccontata fin quasi dalla sua nascita sui giornali. Scriveva ad esempio per la seconda edizione nel 1974 la Gazzetta Ticinese: «Al Pian Piret è stato allestito un mastodontico grill in grado di sfamare anche i palati più critici in fatto di costine, tanto più se queste sono a buon mercato. Infatti una porzione con contorno verrà spacciata per la modica cifra di franchi 4.50. Non mancherà uno spaccio di formaggini e formaggella nostrana (prodotta in valle) e una fornita cantina con ottimo barbera».
