L’ambizioso piano di Chiasso per migliorare la qualità di vita
Lidia Travaini
Dove siamo? Cosa facciamo? Dove vogliamo andare? Questi non sono filosofeggiamenti o quesiti esistenziali, bensì domande che abbiamo sentito durante la conferenza stampa organizzata ieri in Palazzo comunale a Chiasso. Domande – pur semplificate – che si è posto il Municipio e alle quali per trovare risposta, è stato redatto uno studio di una sessantina di pagine. Si tratta del Rapporto di sostenibilità del Comune di Chiasso – il primo di questo genere elaborato nella cittadina e uno dei primi in tutto il cantone –, il cui scopo è «fotografare » ciò che il Comune offre alla popolazione, con lo scopo di individuare gli ambiti di criticità e costruire il futuro in maniera sostenibile sul fronte ecologico, sociale ed economico. Detto in parole più semplici, quelle del sindaco Bruno Arrigoni: «migliorare la qualità di vita della popolazione e di chi opera sul territorio di Chiasso».
Per capire come migliorare, e dove, era quindi indispensabile comprendere cosa già si fa. Nel voluminoso studio c’è quindi sia una fotografia della situazione chiassese attuale, sia un’immagine della Chiasso del futuro, la Chiasso del 2030. Il Rapporto getta infatti lo sguardo verso il medio-lungo termine. «Preventivi e Consuntivi analizzano la situazione finanziaria del Comune, ma come misurare il benessere della popolazione?». La domanda, che è alla base dell’iniziativa, l’ha verbalizzata il sindaco. Il suo intento era di far comprendere come il Comune avesse bisogno di uno strumento nuovo e ulteriore per analizzare quanto fa.
Il Rapporto di sostenibilità si riferisce a tutte le attività e ai servizi offerti dal Comune di Chiasso. È stato redatto grazie all’aiuto di uno studio esterno (la Capifid SA) ed è frutto di un anno di lavoro. È allestito sia secondo i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, sia in base ad elementi supplementari sviluppati dalla Confederazione. Le grandi aree analizzate sono quattro: il settore economico, il settore interno, il settore comunità e il settore ambiente. Ad ognuna sono associati obiettivi e «buone pratiche» da implementare. «La sostenibilità è un percorso – ha evidenziato Patrizia Ferrari, CEO di Capifid –, per diventare un Comune sostenibile occorre un approccio sistemico nella gestione amministrativa».
Settore economico
Raddoppiare gli investimenti, diminuire il livello di indebitamento, ridurre la produzione di rifiuti urbani, ottimizzare la raccolta differenziata, aumentare la percentuale di cibi biologici nelle mense, così come gli orti urbani. Nel Rapporto di sostenibilità si enumerano anche obiettivi concreti. Si potrebbe dire che il documento è un condensato di piccoli passi da compiere verso la sostenibilità. L’elenco che abbiamo fatto poco fa riguarda obiettivi da attuare entro il 2030 in campo economico. Il Rapporto però attesta anche obiettivi già «in tasca», come disporre di reti idriche efficienti. «Il Rapporto evidenzia la necessità di rafforzare la responsabilità sociale d’impresa, individuando e promuovendo forme di cooperazione tra pubblico e privato. Si evidenzia la necessità di attrarre nuovi contribuenti », riassume il Comune.
Settore interno
La radiografia del settore collaboratori mostra una buona situazione di partenza. Ma si può sempre fare meglio – il detto calza a pennello – perché benché «tutti gli indicatori per la garanzia dell’indipendenza economica, della parità salariale, del work-life balance e del benessere percepito (quali possibilità di lavoro part-time e di telelavoro, orari flessibili, parità salariale, eccetera) siano soddisfatti – a scriverlo è il Municipio nel riassunto del Rapporto –, si auspica che vengano formalizzati attraverso il bilancio di genere e che sia tenuta monitorata la situazione degli Istituti Sociali». L’ultimo riferimento è alle due case anziani chiassesi, finite al centro della cronaca negli scorsi mesi per un’analisi che rileva un clima di lavoro non ideale e del malessere interno.
Settore comunità
Invertire il calo demografico, diminuire la percentuale di cittadini a rischio povertà, così come il tasso di beneficiari dell’assistenza sociale. Ma anche elaborare un piano per eliminare le barriere architettoniche o incentivare la partecipazione alla politica. Gli obiettivi da raggiungere nel settore dedicato alla comunità sono molteplici e svariati. Ma potrebbero essere anche di più, perché lo studio rileva per alcuni indicatori i dati non sono disponibili. «Il Rapporto evidenzia la necessità di iniziare a monitorare tutti questi parametri, quali tasso di disoccupazione, percentuali di persone inattive, tasso di occupazione femminile, che permetterebbero di valutare gli impatti e l’efficacia delle numerosissime azioni attuate dal Comune, ed eventualmente elaborare strategie ancora più mirate, volte a diminuire la percentuale di cittadini a rischio povertà».
Settore ambiente
Ultimo, ma non per importanza, il settore ambiente. Un settore a cui Chiasso è attento da anni, lo conferma anche questo studio: «Chiasso ha già realizzato progetti, e altri sono in programma, per la riqualifica del territorio e per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici», scrive il Comune. Tra gli obiettivi da raggiungere ci sono il miglioramento della qualità dell’aria, la promozione della mobilità lenta, la diminuzione del traffico (non solo parassitario) e l’otti -mizzazione della mobilità aziendale.