«È il passaggio pedonale il vero nodo da sciogliere»
Mauro Giacometti
Stazione di Muralto, sette del mattino: un serpentone di studenti, pendolari e turisti, appena sceso dal treno, attraversa sulle strisce pedonali di viale Stazione, strada cantonale di vitale importanza che collega Locarno a Muralto. Immancabile blocco del flusso viario ed è così più o meno ad ogni mezz’ora, in corrispondenza dell’arrivo dei treni TiLo. Poco meno intenso il senso inverso di attraversamento pedonale: dai portici verso la Stazione. Ma la pazienza degli automobilisti incolonnati da anni è messa a dura prova nelle ore di punta e durante l’estate, quando il flusso di turisti-pedoni si fa costante. «Stiamo raccogliendo le firme per salvare viale Cattori dal passaggio di 250 bus al giorno, ma sappiamo benissimo che il primo e principale problema di viale Stazione è l’attraversamento pedonale», ci dice l’avvocato Michele Gilardi, promotore, insieme ad un gruppo di muraltesi, della petizione che ha già superato le 2.000 sottoscrizioni contro la scelta del futuro nodo intermodale. Variante che prevede il passaggio dei bus principalmente su viale Cattori, per approdare in Stazione, sulla quale proprio oggi dovrebbe esprimersi anche il Dipartimento del territorio.
Progetto fattibile
Anche il vicesindaco di Muralto, Dao Nguyen Quang, ex presidente della Delegazione di autorità che aveva il compito di proporre una soluzione alternativa al passaggio dei bus su viale Cattori, ci conferma che nella variante individuata, la 1A, che concentrava il passaggio dei mezzi pubblici e il terminal su viale Stazione (com’è attualmente), si indicava la necessità prioritaria di realizzare un sottopassaggio. «L’area individuata è quella grossomodo prospiciente il McDonald’s, anche se c’è un ruscello che passa sotto il manto stradale e dunque la realizzazione di un sottopasso implicherebbe qualche accorgimento tecnico. In qualsiasi caso, sia che i bus transitino in viale Stazione o in viale Cattori il passaggio pedonale sulla strada cantonale resta un grosso ostacolo al normale flusso del traffico pubblico e privato», evidenzia il rappresentante, peraltro dimissionario, di Muralto Democratica.
No alla variante 1A
Poco meno di due mesi fa il capo del Dipartimento del territorio Claudio Zali aveva preso parte, con i suoi funzionari, all’incontro con la Delegazione di autorità che faceva seguito al voto negativo del Consiglio comunale sul credito per l’approfondimento della variante 1A. Variante che aveva il pregio di salvare viale Cattori dal transito dei bus, ma che secondo il rapporto della Delegazione di autorità, scaturito nel messaggio municipale, doveva essere ulteriormente approfondita. Zali, che all’inizio del 2022 aveva bloccato la variante di base, quella appunto del transito su viale Cattori, anche in virtù di un pronunciamento dello stesso Consiglio di Stato su alcuni ricorsi, concesse a Muralto il tempo di trovare un consenso istituzionale e popolare ad una nuova soluzione. Più che comprensibile, dunque, che Zali sia apparso contrariato dal “No” del legislativo all’affinamento della soluzione faticosamente costruita da tutti gli attori in gioco riuniti nella Delegazione di autorità (Ffs, Fart, Cit, Cantone, Locarno e Muralto).
Oggi la decisione
Per oggi, come detto, è atteso un pronunciamento del Dipartimento del territorio. Da capire come lo stesso Zali e i suoi funzionari valuteranno il consistente numero di firme raccolte da chi ha lanciato la petizione «Salva viale Cattori» che, come detto, sta raccogliendo più consensi del previsto. «Stanno filmando tanti muraltesi, ma anche residenti a Locarno, Minusio e altri Comuni della regione - ci dice Gilardi -. Entro la metà di dicembre organizzeremo una manifestazione pubblica per illustrare i risultati della petizione e ribadire la nostra contrarietà all’assalto da parte dei bus a questa che è deve rimanere una strada di quartiere».