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«Smaschilizzare»la Chiesa: un incontro per capire

di Corinne Zaugg Don Luca Castiglioni (classe 1981) prete e teologo della diocesi di Milano è uno dei pochi uomini a far parte del Coordinamento delle teologhe italiane (CTI). Con Lucia Vantini (presidente del CTI) e suor Linda Pocher (docente aggiunto della Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione «Auxilium» di Roma) ha di recente dato alle stampe, per le edizioni San Paolo, il volume «Smaschilizzare la Chiesa». Il titolo del libro, nasce da una citazione di papa Francesco, che negli anni ci ha abituati alla sua capacità di sintetizzare in una unica parola efficacissima anche se inconsueta, un atteggiamento, una pratica, una situazione. Se i tre autori hanno utilizzato il termine «smaschilizzare» nel titolo è perche il Papa ha invitato proprio loro ad approfondire il tema della differenza di genere, in occasione della seduta del Consigllio dei cardinali del 4 dicembre scorso. E al Papa i tre autori hanno voluto affidare la prefazione al testo nato da questi incontri. Questo uno stralcio del testo del Papa: «Ci siamo accorti, specialmente durante la preparazione e la celebrazione del Sinodo, che non abbiamo ascoltato abbastanza la voce delle donne nella Chiesa e che la Chiesa da esse ha ancora molto da imparare. È necessario ascoltarsi reciprocamente per “smaschilizzare” la Chiesa, perché la Chiesa è comunione di uomini e donne che condividono la stessa fede e la stessa dignità battesimale (…). A volte siamo spaesati, a volte quello che ascoltiamo è talmente nuovo, talmente diverso dal nostro modo di pensare e di vedere che ci sembra assurdo e ci sentiamo intimiditi, ma questo spaesamento è sano e ci fa crescere ». Don Luca, lei sabato prossimo interverrà aLuganonell’ambitodella «Piccola scuola per vite “risvegliate” di uomini e donne». A lei è stato affidato il tema del maschile nella Chiesa. In che chiave avvicinerà questo argomento? «A mio avviso la scelta di riferirsi al tema del “maschile nella Chiesa” può forse avere un’efficacia giornalistica ma non è del tutto centrata, né precisa. Innanzitutto perché non si può definire il maschile senza il femminile. La posta in gioco, in effetti, sono le relazioni tra le donne e gli uomini nella Chiesa, ora che i problemi del maschilismo e del clericalismo sono venuti alla luce e, forse, ci si sta muovendo per risolverli». In quale modo, secondo lei, si puo' pensare di affrontare il problema di la relazione uomo-donna, che ancora non pare pacifiicata? «Tramite la realtà del battesimo. Quella per cui Paolo dice che in Cristo non vi è più né maschio né la femmina. Il che non significa affatto annichilimento della distinzione, ma relativizzazione di queste discriminazioni, perché l’unica cosa che conta è la fede e a partire da questa unità di tutte le membra: maschi e femmine, ciascuno con la sua singolarità ».

L’incontro «Ripensare l’essere maschio» con don Luigi Castiglioni si terrà sabato prossimo, 27 aprile, dalle ore 9.30 presso la Sala adiacente la chiesa di S. Nicolao a Besso ed è organizzato dall’Unione femminile cattolica ticinese in collaborazioneconl’Azionecattolica della diocesi di Milano, «Donne per la Chiesa», «Decapoli», «Spazio Asmara» e il patrocinio della Diocesi di Lugano.

«Ripensare l’essere maschio» è il titolo della conferenza di sabato 27.

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